Attenzione: Non usate "ADVANTIX" sul vostro cane, se avete un gatto a casa!!!

Ho ricevuto una email di una persona (Michele) che aveva _ dico aveva, perché ormai il gatto non c’è più: è morto! _ aveva a casa un cane e un gatto.

Ha usato sul cane il prodotto ectoparassitario "ADVANTIX", della Bayer, specificamente per cani. Di seguito, il gatto si è sdraiato nella cuccia del cane _ un’abitudine del tutto normale per animali che vivono insieme _ e "dopo diverse ore di agonia il nostro Teo è morto in modo angosciante con crisi nervose, tremori, barcollamenti e con crisi tipo epilettiche" _ dice Michele, il mittente della email.

A quanto sembra, l’Advantix contiene una sostanza chiamata PERMETRINE, che è letale per i gatti. La confezione del prodotto porta l’avvertimento che, però, non è stato letto dal proprietario del cane trattato con il prodotto e del gatto morto avvelenato.

advantix 

Questa è una delle confezioni del prodotto!

Cercando qualche notizia su Internet, ho trovato questo commento alla email di Michele, che ha perso, in modo così doloroso, il proprio gatto.

Ripporto il commento…

"IO GIÀ LO SAPEVO, MA COMUNQUE CONTINUO A DIRLO A TUTTI QUELLI CHE CONOSCO: MAI, MAI E MAI USARE L’ADVANTIX SUL PROPRIO CANE(È UN PRODOTTO SOLO PER CANI) SE AVETE DEI GATTI IN CASA!!

HA PROVOCATO DELLE VERE STRAGI DI GATTI IN TUTTI I PAESI IN CUI LO HANNO VENDUTO!!!

OGGI HO RICEVUTO UNA MAIL, E QUESTA MI HA SPINTO A SCRIVERE ANCORA UNA VOLTA DI NON USARE MAI L’ADVANTIX SE AVETE UN GATTO IN CASA O COMUNQUE SE NEI POSTI DOVE DORME IL VOSTRO CANE CI SI METTONO ANCHE GATTI DI PASSAGGIO!!! È LETALE PER I GATTI!!!  

AVVERTITE TUTTE LE PERSONE CHE CONOSCETE E CHE HANNO CANE E GATTO, E ANCHE QUELLE CHE HANNO SOLO IL GATTO PERCHÈ È SUCCESSO CHE USASSERO IL PRODOTTO PER IL MICIO DI CASA, SEBBENE FOSSE DESTINATO ESCLUSIVAMENTE AI CANI!!!

 

di Carmen de Andrade Inviato su Personale

Cuccioli in… catena di montaggio

Girando qua e la per mantenermi aggiornata sulla situazione dei Gatti Norvegesi delle Foreste in Italia, in particolare, e in Europa, in generale, mi sono resa conto di alcune cose direi… interessanti!

Per prima cosa, saluto l’iniziativa dell’AFeF (Associazioni Feline Federate) di invitare i loro associati a testare geneticamente i loro gatti, per evitare che soggetti portatori di malattie genetiche possano riprodursi.

La lettera di accompagnamento dell’invito, inviata da Maria Grazia, dell’AFeF, dice testualmente… "nell’ambito della prevenzione delle malattie genetiche che affliggono alcune razze dei nostri gatti e per allevare in maniera consapevole e con l’obiettivo non solo di un gatto “In standard”, ma anche “In salute”, l’AFeF ha stretto una collaborazione con l’Istituto francese ANTAGENE"…

Ci tengo a sottolineare: "con l’obiettivo non solo di un gatto "in standard", ma anche "in salute". Evviva!!! Sembra che qualcosa si stia finalmente muovendo!

Sempre in quest’ambito, vorrei proporvi i risultati di una ricerca fatta da un allevatore amico: da non credere! È incredibile davvero, come le persone credono che "allevare" sia qualcosa di veramente amatoriale, alla portata di chiunque. E quando dico "chiunque" voglio dire esattamente questo!

Il dilettantismo dell’allevamento consiste nel come si tengono i gatti (pochi e molto bene!) e nel come si crescono i cuccioli (personalmente e con tutta l’attenzione che ciò richiede). Ma, per quel che riguarda a come ci si comporta sulla salute degli animali, e soprattutto a come si affronta l’arte (perché di arte si tratta!) di allevare con serietà e competenza, bisogna essere più che mai professionali!

Ora vediamo qualche dato…

Ci sono, in Italia, 102 allevamenti di Gatti Norvegesi delle Foreste. Di questi, solo 26 testano i loro gatti per la GSD-IV (la Glicogenosi del tipo IV o Glycogen Storage Disease type IV), una malattia ereditaria del metabolismo del glucosio. Solo 15 testano i loro gatti per l’HCM (la Cardiomiopatia Ipertrofica) la cui principale caratteristica è costituita da un eccessivo ingrossamento del muscolo cardiaco); e solo 11 testano i loro gatti per la PKD (la Policisti Renale) una malattia ereditaria che colpisce i reni, chiamata anche Sindrome del Rene Policistico.

E intanto la "catena di montaggio" dei cuccioli continua a funzionare a ritmo pieno: circa 135 cuccioli disponibili. Se facciamo i conti per 102 allevamenti… non sono poi così tanti!… È vero! Salvo scoprire, da un’analisi più attenta, che alcuni allevamenti hanno a disposizione circa 14 cuccioli ognuno…

14?… Sì! 14 (quattordici). E con una differenza fra le nascite, di 6 giorni a poco più di un mese per ciascun parto! Il che vuol dire 4 o 5 (quattro o cinque) femmine che hanno partorito con una differenza di giorni fra l’una e l’altra. E mi dispiace se qualcuno argomenterà che con due cucciolate da 7 gattini ognuna, se può facilmente arrivare a 14: ho controllato le date delle svariate nascite!!!

E questo si può definire "allevamento amatoriale"? Ma, cerchiamo di essere seri, tanto per cambiare! Mi verrebbe da ridere, se non fosse tragico! Soprattutto per le povere femmine e i loro cuccioli, che devono fare la gara per lo spazio vitale a cui hanno il sacrosanto diritto. Così come mi fanno pena gli  eventuali incauti che si rivolgono a questo tipo di allevamento!

Non mi stupisco, perciò, che persone che hanno iniziato ad allevare anni dopo di me, siano già alla metà o alla fine dell’alfabeto (per chi sceglie una lettera ad ogni cucciolata) mentre io sono ancora alla "H".

Sono contenta di essere "lenta", molto lenta nelle nascite delle mie cucciolate. Ciò è un indicatore molto chiaro del mio speciale modo di allevare: con serietà e competenza! Nel pieno rispetto per i miei animali (che sono i miei "gatti di casa", anche se superbi Gatti Norvegesi delle Foreste di altissima genealogia) e nel pieno rispetto anche per le persone che si rivolgono a me in cerca di un "compagno per la vita"!

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17/sett   Ho ricevuto due commenti a questo post, entrambi già pubblicati! (Per leggere i commenti, cliccare, alla fine di questa pagina, sulla voce 2 COMMENTI).

Stranamente, ho ricevuto un terzo commento, scritto da una persona che ha preferito, però, inserirlo sul Guestbook del sito del mio allevamento. Ovviamente, per non essere il luogo adatto, non ho pubblicato il messaggio sul mio Guestbook, ma lo riportato qua, che era il luogo giusto per contenerlo.

18/sett  Dopo aver pubblicato qui sul blog, il "messaggio-commento"lasciato sul mio Guestbook _ in inglese e in italiano _ e di aver risposto, ricevo oggi, questa volta sul blog (ma ancora da essere moderato, cioè, ancora non pubblicato) un commento abbastanza lungo e _ a mio parere _ sconnesso, con la richiesta di togliere l’indirizzo di email del mittente, perché l’aveva usato "per comunicarsi con me e non per renderlo pubblico". Ora, se mi scrive sul Guestbook e se io pubblico il messaggio, anche l’indirizzo di email viene pubblicato.

Di seguito, quando invio una mail direttamente alla sua posta elettronica informando che se avessi pubblicato il messaggio sul Guestbook, l’indirizzo di email sarebbe diventato pubblico, ricevo una mail di risposta, piena di virus (fortunatamente ho un antivirus da favola!) chiedendomi di cancellare tutto: dal Guestbook, che non era e non sarebbe stato mai pubblicato. E dal blog, anche se il secondo commento era ancora in fase di analisi (non pubblicato).

Più tarde, visto che lavoro in una emittente radiofonica internazionale, chiedo ad una amica madrelingua inglese di guardarmi il testo del commento inviato e la risposta è stata: "Avrebbe fatto meglio a scrivere in italiano. È scritto da qualcuno che non conosce l’inglese. Non ha senso!"

Me l’aspettavo!!!

Quindi, invio una seconda mail, chiedendo al mittente di non scrivermi più, poiché avrei inserito il suo indirizzo sul server come "posta indesiderata" e pregandolo _ perché sembra si trattasi di un "lui", anche se può aver barato pure qui _ di non immischiarsi più nelle faccende degli allevatori di Gatti Norvegesi delle Foreste.

Cancello dal mio blog il suo primo messaggio in inglese, che avevo tradotto all’italiano, non pubblico il secondo, e… lascio il suo indirizzo di email. Così magari si trova un sacco di gente che gli scriva e lo mantenga occupato. Perché tutto questo mi sembra una mossa di qualcuno a cui manca una vera e propria occupazione.

lou.dragon@gmail.com

Siccome i commenti di cui sopra parlavano di pedigree e dell’abitudine di alcuni allevatori di cedere cuccioli senza questo documento, offrendo uno sconto, vorrei approfittare l’occasione per chiarire una volta per tutte, a chi non lo sa, e non sa nemmeno dove andare a cercare, questa storia dei "prezzi" dei pedigree.

Quindi, sotto, fornisco il tariffario di alcune associazioni feline in Italia, in modo che possiate sapere come (e quanto!) siete ingannati quando vi si chiede di più per un cucciolo "con pedigree", o quando uno sconto vi è accordato per un cucciolo "senza pedigree".

ANFI (Associazione Nazionale Felina Italiana)
Pedigree richiesto entro 6 mesi dalla nascita dei cuccioli:
per gli allevatori con affisso: €15,00
per i soci senza affisso: €20,00
per i non soci: 48,00
Pedigree richiesto dopo 6 mesi dalla nascita dei cuccioli:
per gli allevatori con affisso: €30,00
per i soci senza affisso: €40,00
per i non soci: 96,00

AFeF (Associazione Feline Federate)

Pedigree a 4/5 generazioni richiesto entro 6 mesi dalla nascita dei cuccioli, con microchip:
per gli allevatori con affisso: €16,00
per i soci senza affisso: €20,00
per i non soci: 40,00
Pedigree a 4/5 generazioni richiesto dopo 6 mesi dalla nascita dei cuccioli, con microchip:
per gli allevatori con affisso: €32,00
per i soci senza affisso: €40,00
per i non soci: 80,00

AFI (Associazione Felina Italiana)
Pedigree con microchip: €19,00

FIAF (Federazione Italiana Associazione Feline)
Pedigree a 3/4 generazioni richiesto entro 6 mesi dalla nascita dei cuccioli, con microchip:

per gli allevatori con affisso: €15,00
per i soci senza affisso: €20,00
per i non soci: 40,00

Pedigree a 3/4 generazioni richiesto dopo 6 mesi e entro l’anno dalla nascita dei cuccioli, con microchip:
per gli allevatori con affisso: €30,00
per i soci senza affisso: €35,00
per i non soci: 40,00

Pedigree a 5 generazioni richiesto entro 6 mesi dalla nascita dei cuccioli, con microchip:
per gli allevatori con affisso: €15,00
per i soci senza affisso: €23,00
per i non soci: 46,00
Pedigree a 5 generazioni richiesto dopo 6 mesi e entro l’anno dalla nascita dei cuccioli, con microchip:
per gli allevatori con affisso: €32,00
per i soci senza affisso: €38,00
per i non soci: 76,00

Spero di essere stata chiara e di aver contribuito per sfatare questo strano concetto secondo il quale un cucciolo con pedigree vale di più. Cosa??? Ma se il pedigree è solo e soltanto il certificato di nascita del cucciolo! Cioè, un documento a cui sia il cucciolo stesso sia l’umano che lo adotta hanno diritto. E un diritto, per quanto ne sappia, non si rivendica, non si chiede e non si paga: SI PRETENDE!

Per concludere, vorrei parlare di qualcosa di veramente molto più seria: voglio proporvi la visione di un video più illustrativo di qualsiasi bla-bla-bla-bla…bla sugli accoppiamenti consanguinei, detti anche "in inbreeding", che puntano al perfezionamento (ma va!…) della razza…  Meno male che il Gatto Norvegese delle Foreste è il risultato della selezione attuata da mamma Natura, molto più saggia e prudente degli umani che si atteggiano ad artefici di una creatura vivente!

Infatti, vediamo spesso e volentiere a cosa ci può portare l’egoismo e le assurde pretese dell’uomo, con le sue patetiche e sterili teorie che, messe in atto, provocano dolore e sofferenze ai poveri animali che hanno la sfortuna di finire nelle loro grinfie.

Cliccate qui sotto per vedere ciò che vi ho appena detto:

http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/7569521.stm

E se dopo aver visto il video volete complementare le informazioni…

http://www.gattonorvegese.com/2008/09/lestetica-colpisce-cani-con-pedigree.html 

Per la serie: contro i fatti non ci sono argomenti (per più lunghi e aridi che siano!) in grado di reggere!

Cosa vuol dire fare l’allevatore

Giorni fa’, parlando con un’amica _ allevatore, anche lei, di Gatti Norvegesi delle Foreste _ siamo finite sull’argomento del “cosa fare dei gatti diventati neutri”, cioè, i gatti castrati/sterilizzati. Questo è un problema che si presenta a tutti gli allevatori, prima o poi. O perché i gatti arrivano all’età pensionabile, o perché, per un motivo o per altro, devono avere la loro “carriera” di riproduttori interrotta.

La maggior parte degli allevatori neanche si pone il problema: i gatti non più produttivi devono lasciare spazio ai nuovi arrivati, al “sangue nuovo” introdotto nell’allevamento. È pratica normale tra gli allevatori che, una volta che la “fattrice” e lo “stallone” hanno dato il meglio di sé, vengono castrati e regalati a degli amici, o a qualche zia vecchietta, o alla cugina, che “li amerà tantissimo e gli darà una vita serena e confortevole” _ dicono!

In parte sono d’accordo con quel che fanno, perché, ovviamente, tenere in allevamento, tutti i gatti _ quelli riproduttivi e quelli non più _ è veramente impossibile, in particolare perché (a meno che si abbia una casa di campagna, molto grande, con un giardino di dimensione notevoli) i gatti (tutti) soffrirebbero la mancanza di spazio vitale.

La mia perplessità si pone nei confronti dei gatti che sono i riproduttori (nonché i “gatti di casa”) di allevamenti come il mio: artigianale più che amatoriale! Sono pochi, sono amati, sono coccolati, sono viziati e… sono abituati a vivere gli uni insieme agli altri.

Quindi, come si sentirebbero se io, arrivati all’età pensionabile, li regalassi ad una altra persona e li separassi dagli altri gatti che hanno imparato ad amare e con i quali hanno trascorso tutta la loro vita fino a quel giorno?

Mi dispiace, ma non sono convinta _ anzi _ ne dubito proprio, che loro sarebbero felici lontani da me e dalla loro tribù.

Qualcuno mi dice che “umanizzo” troppo i gatti e che loro non sentono tra loro, tutto quest’affetto che io li attribuisco. Davvero??? Allora guardate queste foto…

Auto_Max_11dez07_14 

Auto_Max_11dez07_07

La femmina, Autopia, non era in calore quando ho scattato queste foto, ma lei è innamorata di Max e lo abbraccia caldamente, anche se non può (o non vuole, appunto perché non è il momento giusto) ricevere le sue attenzioni come maschio… Guardate attentamente queste foto e ditemi, di seguito, se i gatti non si amano a vicenda? Se non amano gli altri gatti che fanno parte della loro famiglia? La famiglia felina (e umana) in cui hanno vissuto per tanti anni?

E cosciente di questo, io riuscirò, un giorno, a castrare un gatto (una gatta) arrivati all’età pensionabile e, di seguito, regalarli ad altri, per vivere lontani da me e dai loro “compagni” di vita gli anni di “meritato riposo”? È ovvio di no!

Quando loro andranno in pensione, il mio allevamento chiuderà i battenti, per il gaudio di chi si definisci “allevatore” senza neanche sapere bene cosa questo significhi veramente! I gatti devono essere amati e rispettati in tutti gli aspetti della loro esistenza. In particolare nella sfera emozionale ed affettiva…

I kits dell’Antagene e la Carta d’Identità Genetica

Oggi mi sono arrivati, dalla Francia, i kits per fare il controllo del DNA di I* Nordmøre’s Feiticeira da Floresta Amazônica (la nostra “Phoebe”) per quanto riguarda l’HCM, la PKD e la GSD-IV. So che ne è esente, perché ho già fatto questi controlli alla sua mamma, DK* Fribanikos Ivana, così come la mia amica Patrizia ha fatto analizzare il DNA di F* Altàriel de la Cachouteba, che è il papà di Phoebe. Però, mi piace avere le carte tutte in regola. Non per niente mi dicono che sono  molto “svizzera”. Sono fatta così…

Gli altri kits arrivati, sono per fare la Carta d’Identità Genetica a tutti i miei riproduttori, anche I* Nordmøre’s Berkner, nonostante lui sia un neutro, cioè, sia stato castrato.

Voglio farvi capire come funziona questa Carta d’Identità Genetica, facendovi vedere che I* Nordmøre’s Berkner è effettivamente, figlio di N* Satyr’s Max e N* Poten’s Autopia, poiché la sua Carta d’Identità Genetica avrà dei marcatori genetici che provengono dai marcatori del suo papà e della sua mamma. E tutto questo scientificamente provato!

Intanto, vi invito a leggere questa pagina dell’Antagene (il laboratorio francese che fa le analisi ai miei gatti) e poi, quando mi arriveranno le tessere con la loro identità genetica, vi farò capire come funzione.

http://www.antagene.com/uploadfichier/Identification%20chat.pdf

A cosa serve, però, questa Carta d’Identità Genetica e successiva “Verifica della Parentela”?

Cercherò di spiegare come funziona…

Gatti di circa 20 razze sono stati identificati geneticamente dall’ANTAGENE. L’identificazione genetica ed il rilascio di attestati DNA dovrebbero essere integrati ai pedigrees, da questo 2008.

Come membro della ISAG (International Society for Animal Genetics), il laboratorio ANTAGENE ha partecipato attivamente, nel 2004, allo sviluppo ed alla convalida del sistema d’identificazione genetica del gatto, in associazione con 10 altri laboratori nel mondo. Questo sistema è stato parzialmente convalidato dalla ISAG nell’agosto 2006.

Questo sistema comprende 19 marcatori genetici. Tuttavia, 4 marcatori presentano difetti e non sono stati giudicati sufficientemente affidabili dalla ISAG. Un pannello di 15 marcatori è, dunque, utilizzabile per realizzare identificazioni genetiche e verifiche di parentela del gatto, con un’affidabilità del 99%.

L’impronta genetica consegnata da ANTAGENE è costituita da 10 marcatori. In più 5 marcatori complementari sono utilizzati internamente, per raffinare le verifiche di parentela.

L’impronta genetica è codificata sotto forma di lettere per verificare facilmente la compatibilità delle impronte tra i riproduttori ed i cuccioli.

Perché voglio avere la Carta d’Identità Genetica dei miei gatti? Perché questa analisi serve a verificare la parentela, garantire un accoppiamento, valorizzare un campione, valorizzare il mio allevamento e certificare i pedigree dei miei gatti.

Inoltre, la Carta d’Identità Genetica metterà un punto finale nei pedigree falsati, poiché ogni allevatore o privato che prenderà un cucciolo, potrà chiedere la “Verifica della Parentela” per sapere se quel cucciolo è VERAMENTE figlio/figlia dei riproduttori dichiarati.

Se ci sono pedigree falsati? Ma, siamo seri, per favore! Tra gli allevatori, come in tutti i settori della nostra vita, ci sono persone serie e oneste e… diciamo… quelle non badano a sottigliezze!!!

A presto…