I consigli del veterinario: il gatto e … l’acqua!

Bisogna far bere di più il  vostro gatto!

Il gatto è un animale che nella sua storia evolutiva remota si è adattato agli ambienti desertici nei quali viveva e proliferava con successo, ben prima che si instaurasse il suo rapporto con l’uomo ed il conseguente processo di domesticazione.

Ovviamente questo ha fatto sì che il gatto si sia adattato a bere poco per fare fronte alle avversità ambientali ed il suo sistema urinario sia particolarmente abile a concentrare l’urina in modo da ‘sprecare’ il meno acqua possibile pur eliminando efficacemente con la minzione le tossine prodotte dal metabolismo. Purtroppo questa caratteristica predispone i gatti alle patologie sia renali che alle basse vie urinarie con l’insorgenza piuttosto frequente di cistiti.

In caso di insufficienza renale conclamata il gatto perde la capacità di concentrare l’urina, che al contrario è troppo diluita e quindi spontaneamente si abbevera in modo superiore al anormale, anche se ciò non sempre compensa la perdita di acqua persa con le urine con conseguente disidratazione e calo della perfusione del rene stesso che tende a peggiorare in un meccanismo perverso e vizioso.

Anche i gatti con lievi alterazioni al sistema urinario o che abbiano anche solo segni premonitori di tali patologie traggono vantaggio dal bere un quantitativo di acqua maggiore. Ovviamente il medico veterinario provvederà a suggerire le terapie adeguate tra cui la somministrazione di fluidi per via endovenosa in ricovero o sottocutanea anche a casa. Può però tornare utile fare assumere al gatto liquidi per via naturale in modo superiore a quanto esso sarebbe portato a fare, come coadiuvante alle terapie mediche.

Vediamo quindi alcuni piccoli accorgimenti come far sì che il gatto beva di più, benché si tratta di tentativi talvolta frustranti per il proprietario.

  • Aumentare il numero di ciotole d’acqua: posizionare diverse ciotole d’acqua in giro per la casa in posti inusuali. I gatti prestano attenzione alle novità e spesso si è visto bere gatti da altre fonti d’acqua benché avessero la propria ciotola a disposizione.
  • Usare ciotole di forma e dimensione diversa, per lo stesso discorso di prima il gatto potrebbe essere attratto dalla novità.
  • Lasciare a disposizione acqua corrente, molti gatti la preferiscono. Vi sono alcune fontanelle commercialmente prodotte a tale scopo.
  • fontanella_gatti
  • Provare con tipi di acqua diversa, nel senso che abbia gusti diversi, ad esempio le acque minerali o aggiungere nella ciotola un poco di acqua delle scatolette del tonno (quello non sottolio).
  • Alcuni gatti mal tollerano il gusto del cloro, pertanto fare decantare 24 ore l’acqua per permettere al cloro di evaporare.
  • Al contrario alcuni gatti prediligono l’acqua sempre fresca, perciò in questo caso va cambiata spesso.
  • Aggiungere acqua al cibo: in questo modo si forza il gatto ad assumere acqua, che manterrà comunque l’abitudine di approvvigionarsi dalla ciotola.
  • Prestare attenzione al fatto che alcuni gatti non amano i cibi troppo umidi e potrebbero alimentarsi meno. (Dott. Dario Camuzzini)

Il giallo dei gatti spariti nel triangolo maledetto

Il capitano dei carabinieri, il comandante della polizia municipale e persino il responsabile di zona della Protezione Civile sono stati convocati dal sindaco di Arenzano, Luigi Gambino, per fronteggiare l’emergenza gatti scomparsi.

Non è la trovata estemporanea di un primo cittadino in cerca di pubblicità: negli ultimi dodici mesi sono spariti in Italia 40 mila gatti neri e ad Arenzano la percentuale è decisamente superiore alla media, anche se il differente colore dei felini fa escludere la pista dei satanisti. Restano in piedi quelle dei conciatori di pellicce, ipotizzata soprattutto in Toscana, e di una cucina cinese in enorme espansione.

“Noi non abbiamo sospetti _ spiega il sindaco Gambino _ ma non possiamo tollerare che Arenzano, la città del gatto, rappresenti addirittura il punto più critico di un simile fenomeno. Agli inizi della settimana prossima voglio tutti attorno a un tavolo.”

Capitu_04mar06_01 Arenzano è città del gatto dai tempi di Gino Paoli assessore al Turismo, metà degli anni Novanta, quando si decise di sfruttare il ritorno d’immagine di una canzone popolarissima _ La gatta, appunto _ per rilanciare le vacanze al mare.

Ma come negli altri borghi di Liguria il micio è sacro, ad Arenzano, per motivazioni affettive: nella regione più anziana d’Italia e dunque d’Europa, che detiene il record delle famiglie senza figli e vanta un poco invidiabile boom di divorzi e separazioni, il gatto rappresenta spesso un compagno di vita.

Ad Arenzano il culmine dell’emergenza è stato raggiunto pochi giorni fa, quando per la prima volta è scomparso un micio di casa. Ai carabinieri era già stato presentata una denuncia per la sparizione di numerosi randagi, circa una quindicina, ma nessuno aveva mai osato toccare un gatto con regolare proprietario.

“Si chiamava Gili” _ ricorda con le lacrime agli occhi Vera Vendramello, la padrona, che gli aveva regalato un tetto, un divano e tutto il suo affetto di maestra di musica in pensione. “Era un bellissimo tigrato color biscotto.” Caue_18fev06_01

Avvelenato anche lui, come Kiss, due mesi prima. Alla signora Vera ora resta solamente “Stirpena, la gatta femmina, e ho paura quando esce in giardino. Ma qui abbiamo tutti paura e io mi chiedo: è normale questo? Stare con il cuore in gola per il proprio animale domestico”?

Il triangolo delle sparizioni o delle uccisioni, ad Arenzano, è fra via Manni e via Torino. Villette belle epoque, case rurali, palazzoni fuori scala costruiti per il turismo di massa. Ci abitano soprattutto i vacanzieri estivi ma negli ultimi anni sono stati molti i lombardi e i piemontesi che vi hanno trasferito la residenza. La stessa Vera Vendramello, per esempio, torinese doc; o Rosanna Olivi, milanese, proprietaria di un cane e quattro gatti. “Si chiamano Randa, Mimì, Onda, Grigina: sono la mia famiglia, e adesso ho anche Lilli che è una cagnetta di sei mesi. Si fa presto a dire che sono animali. Ci vogliamo bene, non riesco a immaginarmi senza di loro.”

Testimoni non ce ne sono, né per le sparizioni né per gli avvelenamenti. Vera Vendramello parla di “due signori, due tipi strani”, ma poi si confonde nel descrivere i particolari.

Gli abitanti di via Manni e via Torino riferiscono di antipatie e velate minacce contro un paio di gattare della zona: si sa che molti non amano i cartocci di cibo lasciati in strada a disposizione dei felini.

I carabinieri di Arenzano confermano che sono state presentate denunce, da parte delle associazioni animaliste, e stanno svolgendo le indagini di rito. Ma la voce corsa nei giorni scorsi in paese _ “a due gattini hanno addirittura sparato” _ è stata smentita dal capitano Massimo Pittaluga.

La presidente provinciale dell’Ente protezione animali ha chiesto al sindaco di trasferire la colonia di via Manni e via Torino, “per motivi di sicurezza”, in un’oasi attrezzata. “Non possiamo continuare ad assistere a questa strage a puntate.” Il sindaco: “Mi sono impegnato, l’oasi la faremo. Però non possiamo costringere i gatti randagi di Arenzano a frequentare esclusivamente l’oasi, e dunque voglio che questa storia finisca. Nel vertice con i carabinieri, i vigili e la protezione civile prenderemo delle contromisure.”

Era il 1993 quando Arenzano dedicò la prima grande manifestazione ai gatti: dieci giorni di mostre, concerti, dibattiti, film dedicati. “Il gatto _ proclamò solennemente Gino Paoli, dal palco allestito nel parco comunale _ è un essere senza catene: perciò va amato…” Neanche lui riuscì a convincere tutti, evidentemente. (Paolo Crecchi e Marco Menduni)

La come qua…

Le misteriose scomparse dei gatti a Stourbridge

È mistero a Stourbridge, tranquilla cittadina britannica, per una serie di sparizioni di gatti. Tanto che la tranquilla Meriden Avenue e le stradine parallele sono state presto soprannominate "il triangolo delle Bermuda dei gatti". Ma ora i residenti hanno deciso di vederci chiaro e vogliono installare telecamere a circuito chiuso o assumere un detective.

I mici, infatti, hanno preso a scomparire nel nulla al principio del 2000. Nessuno di loro è stato mai ritrovato morto. E secondo quanto confidato dalla residente Julie Wootton al Daily Mail, i gatti spariti nell’arco di questi otto anni sarebbero almeno una cinquantina. “Io ho contato personalmente quasi 50 sparizioni” _ ha dichiarato la Wootton, proprietaria di un gattone di 15 anni di nome Norman, disperso anche lui da oltre un anno _ “ma sospettiamo che possano essere molte di più. Dove vanno a finire non lo sappiamo.”

La RSPCA, la protezioni animali britannica, ha però le mani legate. “Senza corpi _ ha spiegato un portavoce _ è impossibile per i nostri agenti dare inizio alle indagini; mancano le prove.” Ed è per questo che i residenti di Meriden Avenue hanno alla fine deciso di farsi "giustizia" da soli.

“Ci devono essere delle persone che li catturano e li usano per farci qualcosa” _ ha ipotizzato Cheryl Vine, un altro padrone di gatti _ “perchè i felini riescono sempre a trovare la via di casa, anche se feriti.”

Conosci il tuo gatto?

È un diffusissimo animale domestico, facile da accudire e adatto anche alla vita d’appartamento. Ecco alcune curiosità dal mondo di questo fantastico felino Sapevate che il gatto ha 244 ossa mentre l’uomo 198, salta 2 metri e mezzo (5 volte la sua altezza) e ha una velocità media 40 Km/h contro quella dell’uomo che è di soli 36,51 Km/h? Un vero e proprio atleta che sui 100 metri ha un tempo di 9" netti.

Non solo! Riesce a distinguere gli oggetti con un sesto della luce a noi necessaria, il suo campo visivo è di 287° (per l’uomo è 210°), ha 20 milioni di terminazioni olfattive contro le 5 dell’uomo e percepisce suoni con frequenza pari 45 kHz (per l’uomo il valore è di 17kHz menter il cane arriva ai 30 kHz).

Davvero impressionante quante doti abbia il nostro piccolo amico a quattro zampe. Se volete conoscerli ancora meglio, eccovi qualche altra curiosità tutta felina.

Perchè il gatto cammina in modo strano?
Il gatto ha un’andatura particolare, cammina facendo avanzare entrambi gli arti di un lato e poi quelli del lato opposto; mentre cammina piega gli arti sotto il corpo dando così elasticità al movimento e creando l’equilibrio per cui è famoso.

I gatti vedono al buio?
La visione del gatto nel buio è almeno sei volte superiore a quella dell’uomo.

Che colori distinguono i gatti?
È stato dimostrato che i gatti sono in grado di distinguere fra rosso e blu, rosso e verde, verde e blu, blu e grigio, giallo e blu, giallo e grigio.

Perchè il gatto si strofina contro le nostre gambe?
Il gatto è dotato di ghiandole odorifere vicino alle labbra, alle tempie ed alla base della coda. Strofinandosi trasmette così il suo odore ed assume a sua volta l’odore dell’uomo permettendogli di essere maggiormente a proprio agio.

Come vengono prodotte le fusa?
Le fusa vengono considerate un suono prodotto dal sistema circolatorio e servono al gatto in più occasioni: solitamente indicano contentezza e benessere ma in soggetti stressati possono segnalare bisogno di aiuto.

Perchè il gatto sotterra le feci?
È un segno di subordinazione e di rispetto, così facendo cerca di nascondere il proprio odore.

Quanto è ampio il territorio del gatto?
I maschi di campagna possono spaziare su aree dai 32 ai 93 ettari, mentre le femmine fra i 6 e gli 8 ettari. In città può spostarsi da 1,5 e 8 chilometri.

Perchè il gatto spruzza?
L’urina del gatto ha un odore molto forte e serve per marcare il territorio.

Perchè il gatto ha un ottimo equilibrio?
Per atterrare sulle zampe, quando il gatto cade, sfrutta il suo equilibrio, la funzione dell’orecchio interno, l’agilità e la coda per girare velocemente il corpo e cadere in posizione dritta.

Quali sono le piante d’appartamento tossiche per il gatto?
Il filodendro, il giglio di Pasqua, alcuni tipi di poinsettia, iris, vischio ed edera inglese. (Cristina Moretti)

Nata in Cina una cucciolata di “ligri” _ incrocio tra leone e tigre

Esiste il "leontigre", fantastico incrocio tra leone e tigre? Sembra proprio di si. Un raro esempio di incrocio, possibile solo in cattività, ha dato vita i cuccioli di "ligre".

Non si tratta di una nuova specie ma dell’unione di una femmina di tigre con un leone.

È successo in uno zoo cinese, per colpa della disattenzione del personale di gestione e dell’insana promiscuità dei due animali costretti a condividere la stessa gabbia.

I cuccioli stanno bene e in salute, e la madre ha incominciato ad allattarli regolarmente. Si tratta di animali assai rari.