Thailandia, agenti scoprono tigrotto in valigia al check in: "Sembrava un gatto"

Bangkok, 27 ago – All’aeroporto si erano insospettiti per il bagaglio particolarmente voluminoso di una signora che voleva partire per l’Iran. Non appena è passato sotto i raggi X hanno sentito il battito cardiaco dell’animale. Adesso il cucciolo è stato affidato al soccorso animali.

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A prima vista era sembrato un gatto, ma a una seconda occhiata è parso chiaro agli ufficiali della dogana dell’aeroporto di Bangkok che dentro la valigia c’era un cucciolo di tigre.

Sonnecchiava beato, a causa del sonnifero, tra calzini, mutande e t-shirt nel voluminoso bagaglio di una signora al check in, pronta per imbarcarsi su un volo diretto in Iran. A quanto riporta il sito del canale televisivo via cavo americano MSNBC è stato il nastro a raggi X a rilevare il battito cardiaco del tigrotto e a mettere nei guai la donna. Le autorità thailandesi l’hanno interrogata per sapere che volesse fare dell’animale, se fosse stato allevato o fosse “nato libero”. Il tigrotto è stato affidato al soccorso animali del dipartimento nazionale.

“Solo controlli ferrei contro il contrabbando di animali esotici – dice Chris Shepherd, vice direttore regionale dell’associazione animalista Traffic per il Sud-est asiatico – potranno permettere di vincere una volta per tutte la battaglia contro il contrabbando di animali esotici”.

Ha solo due mesi di età, è talmente carino che sembra proprio un peluche, ma è di carne ed ossa e crescerà: il cucciolo di tigre scoperto domenica scorsa nella valigia di una donna all’aeroporto di Bangkok però era stato “strategicamente infilato” a fianco di un “collega” di pezza, nel tentativo di confondere le idee. Era stato drogato e non si muoveva.

Sebbene piccolo, il tigrotto è pesante…troppo pesante! E al check in la valigia è stata controllata ai raggi X, che hanno rivelato il clandestino tigrato.

La 31enne tailandese, che cercava di partire per Teheran, è stata arrestata. All’aeroporto di Bangkok esiste un posto di controllo per gli animali selvatici e di cose bizzarre se ne vedono tante. Ma l’agente Nirath Nipanant si stupisce: “Non si trattano così gli animali. Se avesse passato il check in sarebbe finito nella stiva per quattro o cinque ore, con scarse possibilità di sopravvivenza.”

Stordito ma vivo, il cucciolo è stato portato al Dipartimento per la protezione della fauna selvatica, dove viene allattato col biberon, ma a distanza di giorni non si è ancora del tutto ripreso. Un test del Dna dovrebbe cercare di accertarne l’origine e capire se era nato in libertà o in cattività.

La Thailandia sta cercando di irrigidire le sanzioni; oggi si rischiano quattro anni di carcere e una multa di 40mila baht, circa 1.300 dollari. Il Dipartimento vorrebbe vedere aumentare la pena a 10 anni di carcere. Il cucciolo avrebbe potuto fruttare tremila dollari e più sul mercato iraniano, dove è di moda tenersi in casa animali esotici finché non crescono troppo. E in Asia gli esemplari di tigre sono in drastico calo per colpa della distruzione del loro habitat, ma anche dei bracconieri che vendono le pellicce tigrate e certe parti per usi medicinali, soprattutto in Cina.

Come dorme un gatto (Pablo Neruda)

Quanta eleganza e dignità in un gatto che dorme… 

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Come dorme bene un gatto / Dorme con zampe e di peso,
Dorme con unghie crudeli, / Dorme con sangue sanguinario,
Dorme con tutti gli anelli / Che come circoli incendiati
Costruirono la geologia / D’una coda color di sabbia.
Vorrei dormire come un gatto / Con tutti i peli del tempo,
Con la lingua di pietra focaia, / Con il sesso secco del fuoco
E, non parlando con nessuno, / Stendermi sopra tutto il mondo,
Sopra le tegole e la terra, / Intensamente consacrato
A cacciare i topi in sogno. / Ho veduto come vibrava
Il gatto nel sonno: correva / La notte in lui come acqua oscura,
E a volte pareva cadere / O magari precipitare
Nei desolati ghiacciai, / Forse crebbe tanto nel sonno
Come un antenato di tigre / E avrebbe saltato nel buio
Tetti, nuvole e vulcani. / Dormi, dormi, gatto notturno
Con i tuoi riti di vescovo, / E i tuoi baffi di pietra:
Ordina tutti i nostri sogni, / Guida le tenebre nostre
Addormentate prodezze / Con il tuo cuore sanguinario
E il lungo collo della tua coda. (Pablo Neruda)

Sfrattata, lascia morire il cane di stenti

Verona, 16 ago – È una 26enne originaria di Taranto e residente a Verona la donna denunciata domenica, per avere abbandonato un cane nell’appartamento da cui era stata sfrattata, lasciandolo morire.

La denuncia per maltrattamento di animali è scattata dopo il controllo della polizia municipale in uno stabile nella frazione di Ca’di David, su richiesta del proprietario che, rientrato in possesso dell’appartamento in seguito allo sfratto degli inquilini, aveva trovato abbandonati all’interno, in evidente stato di denutrizione, un gatto e un cane meticcio di media taglia.

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Nonostante le cure in una struttura veterinaria, il cane è morto il giorno successivo. “Un gesto di inaudita crudeltà – ha commentato il sindaco di Verona, Flavio Tosi – un gesto disumano che andrà perseguito secondo la legge.”

Per la proprietaria degli animali sono ora previste conseguenze molto pesanti (*): rischia fino a un anno e mezzo di reclusione e una multa a partire da 4.500 euro, già aumentati della metà per il decesso dell’animale maltrattato.

Dall’incuria dell’affittuaria, da quanto rilevato dalla polizia locale, non si è salvato nemmeno l’appartamento ritrovato in condizioni pessime. (ANSA)

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 (*) conseguenze molto pesanti?… Beh… non direi proprio! Lei è viva ancora e il povero animale è morto di stenti, chissà in mezzo a quali sofferenze.

Quindi, trovo che la punizione – semmai ci sarà davvero – sia troppo piccola in paragone alla sofferenza che lei ha provocato ai due poveri animali, uno dei quali non ha resistito e è morto!

Forse sarebbe il caso di lasciare la lurida bastarda per alcuni mesi chiusa da qualche parte, senza acqua e cibo, in modo che lei riuscisse a capire a cosa sono andati incontro quelle due bestioline che hanno avuto una sola sfortuna nella loro vita: averla incontrata!

di Carmen de Andrade Inviato su Personale

Tom Thumb: il cane più piccolo del mondo!

L’incrocio tra un maschio Chihuahua e una femmina Jack Russell sta per entrare nel Guinness dei Primati come il cane più piccolo del mondo.

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Il piccoletto si chiama Tom Thumb, misura 15cm dalla testa alla coda ed è grande quanto un criceto.

È nato a Rendon, in Scozia, ed è così piccolo che sta comodamente dentro a una tazza da the o nel palmo della mano della sua padrona, Susan Thomson.

 

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Tom Thumb è il più piccolo di una cucciolata di cinque cagnolini ed era destinato a morire perché non aveva la forza di imporsi sui suoi fratelli e di ciucciare il latte dalla mamma.

A quel punto Susan lo ha allattato artificialmente, riuscendo a farlo sopravvivere. Adesso Tom Thumb potrebbe anche diventare una star.

Fonte: AOL News

di Carmen de Andrade Inviato su Personale

È morto Max, il cane più celebre di La Maddalena

La Maddalena – Si è spento domenica scorsa nel canile comunale, assistito da chi negli ultimi anni si prendeva cura di lui. Lo avevano portato qualche giorno prima i Vigili del Fuoco che lo avevano trovato in strada già in condizioni di salute piuttosto precarie.

Max aveva attorno ai 15 anni e porre fine ai suoi giorni sono stati oltre l’età, l’obesità ed il caldo, lui che quest’ultimo mal sopportava, essendo un incrocio con un Siberian Husky.

Rimasto orfano del suo padrone, Luciano Berretta, deceduto alcuni anni fa, Max stazionava normalmente tra Largo Matteotti, Piazza Garibaldi e via Garibaldi, ma spesso ripercorreva i tragitti che era solito fare col suo padrone, come quello della attraversata in traghetto a Palau.

Ed è stato questo e non solo a dargli la notorietà, oltre alla sua intelligenza, il carattere fiero e comunque la sua mansuetudine.

Del cane Max che si imbarcava sul traghetto per andare a Palau ne hanno parlato il giornali locali, quelli nazionali ed anche uno tedesco.

Soprattutto quando, sbagliando d’estate il traghetto, finì sulla linea Palau-Napoli. L’equipaggio che lo conosceva bene non lo fece sbarcare nel porto partenopeo, riportandolo in Sardegna.

Il caro, vecchio Max ora non c’è più. Di lui rimane il rimpianto ed il ricordo, lui che era il cane più celebre di La Maddalena. (Claudio Ronchi in http://www.gallurainformazione.it)

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di Carmen de Andrade Inviato su Personale