Da giovedì sono a casa, in preda a una brutta laringite che mi fa tossire come tossiscono i cani: una tosse secca che richiede uno sforzo enorme, come se i polmoni stessero per scoppiare. Una situazione che, di per se è già molto sgradevole, alleviata solo dalla presenza costante accanto a me, di tutti i miei pets.
Chico – povero amore – per la sua mole e per il caldo che sente, mi fa le feste, mi sta ai piedi mentre vedo qualcosa in TV, ma non si azzarda sul mio letto o, se lo fa, rimane al massimo un minuto – magari per assicurarsi che io stia bene – e se ne va per i fatti suoi.
I gatti – con eccezione di Indra che vuole stare sempre sdraiato per terra; Yago che ha scelto il suo posto per dormire e di lì non lo toglie nessuno; e Berkner che viene al letto solo la mattina per avvertirmi che “è ora di mangiare!” – stanno sempre incollati a me. La notte di giovedì a venerdì, mi sono svegliata all’alba, con uno strano ed esagerato calore sulle spalle… c’era Max proprio tutto incollato al mio corpo. Forse questo caldo proprio alle spalle mi ha fatto bene e mi ha aiutato un po’ a cominciare a guarire.
Fatto sta che guarigione avviata o meno, sono rimasta a casa tutti questi giorni per via della pioggia e del freddo. Sì, avete capito bene: sono in Brasile, siamo a dicembre, oggi è il 10 settembre, perciò fra poco più di una settimana comincerà l’Estate e intanto fa freddo.
Ogni tanto leggo da qualche parte che quando si parla dei cambiamenti climatici si vuole fare del “terrorismo psicologico” con le persone. Allora vorrei capire tutti questi fenomeni “fuori tempo” che accadano sia qui che in altre parti del mondo. Già… l’uomo vuole sempre trovare delle scuse para proseguire nel suo famigerato sfruttamento di questo nostro povero Pianeta.
Digressioni a parte, devo dire che i pets si sono acclimatati alla grande qui in Brasile. Sono sereni come mai sono stati. Addirittura Yago che è sempre stato forastico e scontroso, è diventato un gattino dolce e mieloso che scambia gentilezze anche con la ragazza che mi viene a pulire casa e che mi soccorre quando accade che devo stare fuori fino a più tarde o un fine settimana, venendo qua e portando Chico a spasso e dando da mangiare a tutti: un vero e proprio tesoro!
Chico esce diverse volte al giorno, come era abituato a fare anche in Italia e ormai, tutti qui nei dintorni lo conoscono e lo amano. Un po’ più in là, nella strada dove abitiamo, c’è un locale dove i ragazzi (e i non più ragazzi) si riuniscono quasi tutte le sere, allungando fino a più tarde nei venerdì, quando si preparano un bel barbecue (che qui chiamiamo churrasco). Ebbene, i venerdì Chico attende impaziente per la passeggiata noturna, perché ormai sa – e non chiedetemi come – che c’è il churrasco e che i ragazzi lo attendono con dei pezzettini di carne che lui ingoia in un solo boccone.
I gatti trascorrono gran parte della giornata appollaiati sulle due finestre che si affacciano sulla strada – ovviamente con un piccolo giardinetto che li mantiene a “distanza di sicurezza” dei curiosi e strani, sapete come sono i gatti – dove ho fatto mettere delle tavole in legno larghe abbastanza perché possano sdraiarsi con comodità. Nel pomeriggio il sole incide proprio sulle finestre ed è il momento in cui loro si stiracchiano pigri e sonnolenti.
Bene, l’avvicinarsi del Natale mi ha fatto venir voglia di aggiornarvi sul nostro cambiamento radicale di vita. Spero di riprendere periodicamente a ragguagliarvi sulla nostra vita insieme. Fidatevi di me: ho sempre vissuto con gli animali e sapevo della loro forza e carattere per affrontare le nuove situazioni. Ma vi confesso che a lungo, prima di venire, ho temuto che non ce la facessero a sopportare il viaggio – Chico in particolare, per la sua età – e che una volta arrivati qui, sarebbero diventati tristi e svogliati per il cambiamento radicale. Nulla di questo è successo, anzi.
Devo proprio dire che sono fiera di avere queste nove creature, amici quattro zampe – Chico, Max, Dudha, Gaia (Autopia), Berkner, Ivana, Yago, Phoebe (Feiticeira) e Indra – accanto a me!