Sono nati i cuccioli di Phoebe e Max!

Sono nati durante la notte scorsa i bimbi di I* Nordmøre’s Feiticeira da Floresta Amazônica e N* Satyr’s Max. Sono 6 pargoletti miagolanti, che hanno tenuta veglia la loro mammina (ma anche me e Ale, il veterinario) fino alle 4 di notte. E questo perché la dolce mammina non aveva le contrazioni e quindi – con il primo cucciolo I* Nordmøre’s Indra incastrato nel canale – non usciva lui e di conseguenza, neanche gli altri.

I* Nordmøre’s Indra è nato, con il mio aiuto, alle 0h10 di oggi, 30 settembre. Poco dopo, è arrivato Ale, per darci una mano. La Feiticeira era molto tranquilla, curava il piccolo appena nato, si puliva, ma non intendeva affatto farci vedere gli altri.

Dopo alcuni massaggi di Ale sul pancino e la somministrazione di un prodotto naturale (Ale è un veterinario che usa i medicinali allopatici solo se non c’è altro da fare!) per indurla ad avere le contrazione, è venuto al mondo I* Nordmøre’s Ishan (alle ore 1h30). Poi alle ore 1h45 è arrivata I* Nordmøre’s Indira che, come tutte le Tortie, ha fatto sapere subito, con degli strilli arrabbiati, che era venuta al mondo ma, che non voleva essere toccata da nessuno, tranne che dalla mamma!

Un’ora dopo, ancora aspettavamo che arrivassero gli altri… Alle 2h50 è arrivata I* Nordmøre’s Indrakshi; alle 3h15, I* Nordmøre’s Ishwar; e alle 3h45, I* Nordmøre’s Ilesh. Tutti belli e vispi, e con un peso eccellente, se consideriamo che erano in sei: dai 95 ai 114 grammi.

Phoebe – così chiamiamo I* Nordmøre’s Feiticeira da Floresta Amazônica a casa – si sta rivelando una mammina premurosa e attenta. Ha tanto latte per sfamare quelle sei boccucce che cercano in continuazione i suoi generosi capezzoli.

Lunga vita e felicità a tutti i cuccioli!

Il tema di questa cucciolata è "L’India e i suoi misteri" e il significato dei nome scelti per i cuccioli potete trovare qui. Intanto, guardate il video di mamma Phobe con i suoi piccoli…

Perché la sera i gatti diventano allegri e vogliono giocare?

I gatti sono essenzialmente animali notturni e dunque verso sera si svegliano e diventano attivi. Inoltre, nella nostra società, a quell’ora si torna a casa, la famiglia si riunisce, e il micio vuole partecipare allegramente alla socialità.

È giusto dunque acconsentire alle sue richieste e farlo giocare e divertire. Il gatto, in condizioni naturali, trascorre almeno 3/4 ore in attività varie fra cui la caccia. Proprio per questo motivo, è necessario prevedere un arricchimento ambientale per i gatti che vivono in casa senza avere accesso all’esterno.

Ovviamente i giochi preferiti dai gatti sono quelli che hanno le caratteristiche di una preda; in commercio ne esistono tantissimi e di vario tipo, ma si possono creare artigianalmente dei giochi piuttosto divertenti e che tengono impegnato a lungo il gatto: ad esempio una scatola di cartone chiusa su tutti i lati, contenente un paio di palline di carta argentata e con dei buchi sparsi dove il gatto può infilare la zampa per cercare di prendere le palline; oppure palline di carta argentata fissate ad uno spago.

gatti gioco

Ma giocare da soli non basta! Il gioco con il proprietario è molto importante per il gatto e per questo si può instaurare una routine durante il giorno, giocando con il proprio gatto più o meno allo stesso orario. Questo aiuterà il gatto ad avere tutto sotto controllo e a riposare durante la notte essendo impegnato e attivo durante il giorno.

È assolutamente sconsigliato giocare con il gatto utilizzando le mani e i piedi: finché il gattino è piccolo i graffi e i danni che può creare sono sopportabili, ma quando cresce potrebbe farvi molto male e imparare a giocare solo ed esclusivamente in questo modo.

Al posto delle mani e dei piedi si possono utilizzare dei giochi fatti da un bastone con all’estremità un pennacchio, in questo modo stimolerete sicuramente l’attività predatoria del gatto ma eviterete che questa sia rivolta verso le parti del vostro corpo! (Tiscali.it)

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Dove sono le autorità? Eccole!!!

Ieri ho pubblicato nel mio sito Skogkatt – Gatto Norvegese delle Foreste Social Network, un annuncio che avevo appena letto su uno di questi tanti e anonimi siti web dove si cerca di vendere, scambiare e/o regalare di tutto e di più…

Ecco l’annuncio…

"Nell’hinterland di Milano, disponiamo di cuccioli di varie razze a prezzi favorevoli, con possibilità anche di rateizzazione." (a che punto siamo arrivati!!!) E prosegue l’annuncio: "Esempio: barboncino bianco, albicocca, bassotto nero focato, bichon bolognese, boule dogue francese, bovaro del bernese, boxer fulvo, bull dog inglese, bull terrier, cavalier king charles spaniel bianco e arancio e tricolore, carlino sabbia e nero, chihuahua bianco e bianco-nero, nero, nero focato, chow chow fulvo e nero, cocker inglese nero focato, golden retriever, jack russel, labrador, maltese, pastore tedesco, pinscher, sharpei, shitzu, terranova… ecc. ecc… Li consegnamo già sverminati, vaccinati, con microchip, garanzia e tessera sanitaria, come previsto dall’attuale legislatura."

Subito dopo aver riportato l’annuncio chiedevo: Dove sono le autorità??????

Oggi, leggo con soddisfazione che le autorità ci sono. E spero che vadano anche a investigare chi a messo l’annuncio sopra riportato!

Notizia di oggi…

Trasportava 1.702 animali esotici dentro l’auto: denunciato

Bloccato sulla A16 il titolare di un negozio. Camaleonti, tartarughe e scoiattoli erano stipati all’inverosimile.

Milano – Millesentecentodue. Tanti gli animali esotici – tra camaleonti, tartarughe marine, scoiattoli giapponesi, pappagalli e topini bianchi – che la Guardia di Finanza ha trovato dentro l’auto di un 49enne, originario di Brindisi ma titolare di un negozio a Bari.

Erano stipati all’inverosimile dentro la sua Fiat Multipla, bloccata lungo l’autostrada A16, all’altezza di Montemiletto (Avellino).

L’uomo, denunciato per maltrattamento di animali e violazione della legge 150/1992, ha detto di aver acquistato gli esemplari nel Napoletano e di aver intenzione di rivenderli nel proprio negozio, ammettendo che le modalità di trasporto non erano quelle previste dalla normativa. Gli animali venduti al dettaglio gli avrebbero fruttato un guadagno di circa 20mila euro.

Specie protette – I finanzieri erano impegnati in un servizio anticontrabbando e hanno notato dentro la Multipla, che stava effettuando un sorpasso, reti di ferro, gabbie e scatole di cartone. Quando il 49enne si è fermato e ha aperto la portiera dall’auto è uscito un odore nauseabondo e i militari hanno visto gli animali malamente stipati in gabbie e scatole.

C’erano 160 pappagallini ondulati, 20 pappagallini della specie rosella comune, 20 pappagalli calopsitte, 10 pappagallini inseparabili, 4 pappagallini della specie rosella comune-lutino, 2 pappagalli esotici della specie rosella pennat, 300 topini bianchi, 150 criceti, 30 scoiattoli giapponesi, 6 camaleonti, mille tartarughe acquatiche.

Per la maggior parte sono specie tutelate dalla Convenzione di Washington, per le quali occorrono particolari licenze e autorizzazioni sia per la vendita che per il trasporto." (Corriere.it)

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Che gentile da parte sua aver ammesso che "le modalità di trasporto non erano quelle previste dalla normativa"… davvero molto gentile: personcina squisita!!! Bisogna mettere in galera questi criminali!

di Carmen de Andrade Inviato su Personale

Evviva… Il Giornale ha vinto la battaglia per gli animali!

Per chi ha letto i miei ultimi due posts (L’appello: cani e gatti hanno diritto di morire senza alcuna sofferenza e Una risposta all’appello di Grazioli) ecco una buona notizia che riporto con molta gioia: IlGiornale.it  ha vinto la battaglia! Complimenti alla redazione e tante grazie!

Ecco l’articolo con cui Il Giornale da la notizia:

"Qualcuno, ne sono certo, dirà che è stata una coincidenza, che era tutto pronto, che il traguardo era a pochi passi, ma più passa il tempo più le congiunzioni astrali, e il loro influsso sulle umane vicissitudini, mi appare improbabile.

Stando ai puri e semplici fatti, tre giorni fa abbiamo dedicato un’intera pagina ai problemi relativi all’eutanasia degli animali d’affezione e a quell’orrore che sta scritto sul "bugiardino" del Tanax, l’unico prodotto registrato in Italia per somministrare la "dolce morte" a cani, gatti con malattie gravissime che implicano sofferenza per loro (e per noi) inaccettabili.

Abbiamo dunque "inviato" una lettera aperta al ministro Maurizio Sacconi, chiedendogli di fare tutto quanto in suo potere, per sanare una situazione che andava avanti da lustri.

Dopo la nostra iniziativa è stato firmato un decreto secondo cui il Tanax, come molti altri farmaci importanti, può essere usato solo dal veterinario, ma soprattutto che è in corso la revisione del foglietto illustrativo che contiene le indicazioni della casa madre e del Ministero per il suo utilizzo.

Conviene riassumere brevemente. Come è noto ai veterinari è concesso effettuare, in accordo ovviamente con il proprietario, l’eutanasia di un animale d’affezione qualora si sia maturata la decisione che la malattia di cui soffre è inguaribile e comporta sofferenze inaccettabili e soprattutto inutili.

Nel nostro Paese c’è una sola specialità registrata: il Tanax. Questo cocktail di sostanze letali non molto dissimili a quelle usate per l’iniezione letale dei condannati a morte in molti stati americani, è stato messo in discussione oltre vent’anni fa nei Paesi anglosassoni, in molti dei quali è stato ritirato dal commercio, perché, se somministrato in modo non accorto, conduce a una morte molto dolorosa.

Una di questa modalità inadeguate è la via intrapolmonare (in sostanza un’iniezione nella cavità toracica), estremamente dolorosa e con una morte che giunge dopo troppi minuti e troppa sofferenza.

Ne è testimone un’infermiera, intervistata ieri dal Tg1 che si è occupato del caso dopo la nostra segnalazione, la quale ha incontrato un pessimo veterinario che ha praticato l’eutanasia sul suo cane appunto con il Tanax per via intrapolmonare.

Ora, nel foglietto illustrativo del Tanax è concessa la via intrapolmonare, non solo, è l’unica via ammessa per il gatto e per altri animali (uccelli, conigli, cavie ecc.).

Un vero scandalo che da anni i veterinari segnalavano alle autorità competenti, assieme al fatto che, se l’iniezione di Tanax non è preceduta dalla sedazione profonda o dall’anestesia generale, il suo uso è inaccettabile perché troppo doloroso (e per questo è stato ritirato in Usa e Uk).

Oltre tutto, nel foglietto illustrativo si concedeva l’uso del Tanax sotto il diretto controllo del veterinario: in altri termini lo poteva usare chiunque, purché ci fosse un veterinario nelle vicinanze.

Dopo averne parlato all’interno dell’Associazione titolari di struttura (Assovet), che si pone come antesignana di una veterinaria dal volto professionalmente adeguato e da forte senso morale nei confronti dei pazienti e dei loro proprietari, ho dunque indirizzato al ministro un accorato appello, perché questa situazione divenuta insostenibile cambiasse al più presto, dopo decine di anni in cui chi poteva farlo ci ha dormito sopra.

Pare che il ministro stavolta abbia ascoltato. Chapeau " (Il Giornale.it)

Grazie!!! Anche se sono sicura che tanti veterinari bravi già adottavano – anche contro legge – la giusta e umana procedura, adesso, con il cambiamento, loro non dovranno essere dei "fuorilegge" per essere veramente medici veterinari, contrariamente ai tanti macellai-carnefici che ci sono in giro!

di Carmen de Andrade Inviato su Personale

Una risposta all’appello di Grazioli…

Giorni fa, ho riportato su questo blog un appello di Oscar Grazioli, veterinario, scrittore e giornalista, in difesa di una morte senza dolore per gli animali.

Adesso, riporto una prima risposta che ho trovato on-line: viene da un veterinario. Speriamo che altri veterinari  prendano spunto da questa prima risposta e facciano un appello corale, che – sono certa! – verrebbe firmato anche da tanti umani che hanno come compagni dei quattrozampe! Di sicuro, sarei la prima a farlo, poiché è crudele vedere un animale soffrire senza possibilità di farcela. Ma vederlo morire tra urli, dolori atroci e disperazione è una vigliaccheria innominabile. 

Ecco l’articolo-riposta e a chi può interessare, anche quello del Dott. Oscar Grazioli

"Ho letto l’articolo del dott. Grazioli in merito alla specialità che noi medici veterinari utilizziamo per l’eutanasia dei piccoli animali. Condivido completamente quanto scritto dal collega giornalista e spero che nessuno debba più assistere alla morte barbara di cani o gatti ai quali sia stato somministrato il farmaco senza una precedente anestesia o perlomeno, una profonda sedazione.

Vari anni fa, ho assistito all’uccisione (non so come altro chiamarla) di una cane sanissimo di cui il proprietario voleva sbarazzarsi, in quanto l’animale gli aveva ucciso varie galline. Il cane, un maremmano quindi piuttosto massiccio, era tenuto bloccato da tre assistenti e un medico veterinario gli ha inoculato direttamente in vena il farmaco, senza sedazione.

Il cane ha emesso un urlo agghiacciante, che non ho mai più udito da un animale dopo allora, un urlo che sembrava venire dall’oltretomba, poi si è accasciato con uno sguardo che ricorderò per sempre.

Allibita, chiesi al collega perché mai avesse soppresso il cane in quel modo e lui mi rispose che non era obbligatorio sedare l’animale. Non è possibile che sia ancora permesso uccidere animali in questo modo.

Tanto varrebbe fare come i vecchi contadini che sparavano ai cani un colpo di fucile in testa. Credo che la sofferenza sarebbe minore.

Spero che l’articolo del collega Grazioli non cada nel vuoto, non credo sia difficile apportare una piccola modifica al  "bugiardino" del farmaco; questo permetterebbe di agire per vie legali contro medici veterinari, spero pochi, che dimostrano di non avere la minima sensibilità.

L’eutanasia ha una sua procedura che comporta un profondo rispetto dell’animale e della sua relazione con i suoi proprietari, che spesso assistono all’evento. Va effettuata con dovuta calma, con raccoglimento e con tutto il tempo necessario, in un posto tranquillo dove i proprietari possano piangere in pace il loro animale.

È nostro dovere che l’animale arrivi a questo momento nel modo più rilassato e indolore possibile e che se ne vada passando dal sonno alla morte, altrimenti tanto vale cambiare il termine di "eutanasia"." Forlimpopoli (FC) (IlGiornale.it)

Infatti, a questo punto, si potrebbe anche dire che in Italia, una delle culle della civiltà occidentale, si pratica legalmente la distanasia per gli animali – distanasia: dal greco "dysthánatos", "che produce una dura morte". Distanasia vuol dire morte dolorosa, che non considera le sofferenze a cui si va incontro.