Eccomi qua, a raccontare un po’ di cose…

Sono passati quasi quattro mesi dal mio ultimo post. Volutamente, non ho scritto nulla sul secondo viaggio Roma-Rio-Juiz de Fora, anche se tanti di voi aspettavate il mio racconto. Ma ero sfinita: le mie ultime forze se ne erano andate via nel compimento a termine del mio compito di portare tutta la mia banda sana e salva in Brasile. Quando sono arrivata qui la seconda volta, non avevo voglia di nulla. Volevo solo coccolare i miei pets e prendere ogni giornata come si presentava.

Poi, a partire dal secondo arrivo, avevo un impegno – e non indifferente! – in più: portare Chico in giro quattro volte al dì, poiché lui era abituato così a Roma. Quindi, ogni passeggiata mi portava un bel po’ di tempo. Inoltre, c’era tanta cosa da sistemare a casa, poiché l’appartamento era stato in affitto fin quasi la settimana prima del mio arrivo. I piccoli servizi a casa non sono mancati e questo mi ha fatto scoprire un nuovo Brasile dopo 25 anni di assenza (venivo ogni anno in vacanza, ma non è lo stesso… quando sei in vacanza, anche se a casa dei tuoi, non te ne accorgi di questi dettagli…): chiami un operaio e prendi appuntamento per fare un preventivo… dopo due o tre appuntamenti mancati, forse nel quarto si presenta… vede tutto quello che bisogna fare, dice che ti chiamerà per darti il preventivo e… sparisce nel nulla.

I cellullari – regola generale – sono sempre nella segreteria telefonica oppure entra una voce che ti dice che “la persona è fuori area di copertura o ha il cellulare spento”… Boh!!! Quindi, hai voglia di chiamare il povero disgraziato per sapere notizie del tuo preventivo: non c’è nulla da fare, tranne farsi indicare un altro che – magari – ti farà la stessa brutta figura.

Ho scoperto che il Brasile – anche se in realtà sta appena camminando a gattoni – già si crede un Paese sviluppato: le persone non fanno più riparare le cose (soprattutto gli elettrodomestici) poiché costa di più farli riparare (ammesso e non concesso che trovi un operaio disposto e in grado di farlo) che acquistare uno nuovo di zecca.

Complicato anche l’acquisto di cibo per loro e di sabbia per i gatti. Le marche sono poche e quelle conosciute – come la Hills ad esempio – hanno solo la varietà mantenimento e light: niente hairball, niente per i denti, ecc.. Ci sono altre marche, ma non conosco, per cui devo acquistare pachi piccoli, per conoscere la loro composizione e sapere se sarà gradita a loro o meno. In più, c’è una grossa differenza di prezzi tra Juiz de Fora, Rio e São Paulo. Questa ultima città ha i migliori prezzi nei siti on-line. Per Chico, il problema praticamente non si pone, poiché cucino per lui: tutto naturale, bilanciato e – modestia a parte – molto gradito da lui. Ma per i gatti…

Forte della mia esperienza di anni con la Zooplus.de (Germania) che mi consegnava i prodotti a Roma, per la modica cifra di €4,90 mi sono buttata sul primo sito fidabile e ho fatto il mio primo acquisto, con un discreto risparmio: oltre alla maggiore varietà di marche di cibo e a prezzi abbastanza più convenienti, c’era la sabbia: il prezzo della sabbia di silica a Juiz de Fora è di R$24,50 il pacco di 1,8 kg, mentre sul sito di São Paulo l’ho trovata (stessa marca) a R$16,90. Buono, no? Eh, sì… però alla fine dell’acquisto c’era la sorpresina: per inviare la merce a Juiz de Fora mi hanno chiesto R$123,00. Quindi, addio risparmio.

Dopo il primo sbaglio – in termini del sito per acquistare il cibo per loro – e dopo alcuni tentativi di inserire nell’alimentazione dei gatti dei prodotti in grado di essere il più prossimo possibile di quello che mangiavano a Roma, ecco come ho risolto tutti i problemi: dunque, come dicevo sopra, Chico non ha problemi… la mattina mangia yogurt, mezza papaia (che ama…) qualche biscotto per cani e un pezzo di formaggio fresco. Dopo la passeggiata prima di pranzo qualche altro biscottino (due-tre…) e la sera, croccantini della Hills (senior) mescolati al cibo che cucino io per lui (con tanta verdura, carne (di manzo e di pollo, a volte anche pesce) e alla fine cottura aggiungo avena, o pasta o riso. Poi divido tutto in vaschette e surgelo.

Per i gatti, invece, mescolo croccantini (per gatti sterilizzati, per Maine Coon poiché sono grossi e piacciono tanto a loro), per gatti esigenti (tutti della Royal Canin, anche se non le trovo un granché, considerando che erano abituati a Yarrah, Burns, Sanabelle, Acana e Orijen) e light (della Hills). Una manciata di questa miscela per colazione. Riesco a sopperire il cibo secco non di ottima qualità che loro mangiano la mattina con la cena: infatti, la sera, loro mangiano tonno cotto al naturale mescolato alla mia preparazione avvincente: verdure cotte al vapore e schiacciate con la forchetta. Interessante: avevo provato a cuocere le verdure e poi frullare mettendo il composto nelle vaschette del ghiaccio. Ogni giorno prendevo due/tre, scongelavo e mescolavo al tonno. Buttavo tutto poiché loro non mangiavano. Sono arrivata alla conclusione che frullare intensificava tropo l’odore delle verdure, il che faceva che loro non gradissero. Ho provato a schiacciare con la forchetta invece che frullare e… bingo: mangiano alla grande!

Cambio la parte di proteina (tonno) ogni tanto con carne di manzo e di pollo, ma loro preferiscono di gran lunga il pesce… anche il pesce cotto la me!

Nel prossimo post vi racconterò l’arrivo del trasloco e le spese che ho dovuto affrontare per portare giù quello che non volevo assolutamente lasciare indietro!

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