Gatti rapiti, cento casi in pochi giorni

A dare l’allarme l’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (AIDAA). Le segnalazioni sono concentrate prevalentemente nelle città di Stresa, Verbania e Baveno.

È allarme sparizione gatti nella zona compresa tra le città di Stresa e Verbania, in Piemonte. Dai dati raccolti dallo Sportello Animali e dal telefono amico di AIDAA, nel periodo compreso tra il mese di luglio e la giornata odierna sono scomparsi oltre un centinaio di gatti di cui settantadue neri.

Le segnalazioni relative alle sparizioni sono concentrate prevalentemente nelle città di Stresa, Verbania e Baveno. Nella maggior parte delle segnalazioni giunte all’associazione si parla della sparizione di gatti prevalentemente maschi di colore nero castrati e quindi non soggetti alle "migrazioni dell’amore felino" di questo periodo in tutti i casi si tratta comunque di gatti domestici.

Poche invece le notizie relative ai modi in cui i gatti sono stati rapiti, solo in alcune segnalazioni tutte provenienti da Stresa si parla della presenza sospetta di un furgone Ford Transit, di colore rosso, con targa di Milano.

AIDAA nei prossimi giorni continuerà a raccogliere segnalazioni relative alle sparizioni sia online attraverso l’indirizzo apposito sportelloanimali@libero.it sia attraverso il numero amico 392.655-2051 attivo tutti i giorni dalle 9 alle 20 e dopo ferragosto presenterà un dettagliato esposto alle forze dell’ordine ed alla Procura della Repubblica di Verbania competente per territorio.

"Dalle indicazioni che prevalgono dalle segnalazioni crediamo che i gatti possano essere stati rapiti da qualche gruppo esoterico-satanista che potrebbe operare sia in Piemonte che nel Locarnese − dice Lorenzo Croce, presidente nazionale di AIDAA − in particolare ci ha colpito che la maggior parte dei gatti rapiti sia di colore nero e siano maschi seppur castrati, caratteristiche particolarmente utilizzate nei sacrifici di alcuni gruppi esoterici particolari."

"Invitiamo le persone a cui sono scomparsi i gatti in questi giorni – aggiunge Croce − a segnalarcelo senza paura in quanto garantiamo il massimo anonimato. Capiamo la paura di ripercussioni, ma solamente un quadro completo della situazione ci può permettere di comprendere, arginare e denunciare queste orrende pratiche di violenza su inermi animali."  per info 392.655-2051 – 347.888-3546 (fonte: VareseNews.it)

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Louis Wain: il pittore che dipingeva i gatti!

Louis Wain è stato un pittore londinese che amava dipingere i gatti. Nacque a Londra, nel 1860, in un contesto medio-borghese. La madre, francese, era una discreta disegnatrice che indirizzò il giovane Louis sia verso lo studio della musica sia verso quello dell’arte.

Dopo essersi diplomato con ottimi voti, si dedicò all’insegnamento e s’innamorò della giovane e bella governante delle sue sorelle: Emily Richardson, che sposò nel 1884. La loro felicità, purtroppo durò pochissimo, perché già nel primo anno di matrimonio Emily si ammalò gravemente di cancro, malattia che, all’epoca non si sapeva neppure come curare.

Appena sposati, la giovane coppia aveva adottato un gattino bianco e nero di pochi mesi, al quale hanno chiamato Peter e che si era particolarmente affezionato ad Emily che, ben presto, in conseguenza della malattia, si è vista costretta al letto. Quasi avesse intuito la gravità della situazione, il piccolo e dolce Peter cercò di farle da infermiere e di lenire le sue sofferenze con le sue fusa e con lo strusciare del suo morbido corpicino contro il corpo di lei.

Peter lasciava il letto solo per pochi minuti, per andare a mangiare, bere e per i bisogni urgenti. I parenti e gli amici sono rimasti profondamente colpiti dall’atteggiamento del gattino che veramente portava tanto sollievo ad Emily.

Probabilmente colpito da questa strana terapia che solo molti anni più tarde avrebbe avuto la consacrazione dalla classe medica con il nome di pet-therapy, Louis iniziò a ritrarlo. Così ebbe inizio la carriera di uno dei più grandi disegnatori ed illustratori del mondo felino.

Emily morì nel 1887 e Louis, disperato, abbandonò l’insegnamento, rifugiandosi nella pittura. Tra colori e pennelli, dipingendo quasi esclusivamente gatti, sembrava ritrovare un po’ di serenità. Oltre a Peter, che fu sempre il suo modello preferito, vissero con lui, per molti anni, la soriana Minna, il siamese Bigit e, ultimo, Leo, il persiano rosso tabby.

Li ritrasse tutti negli atteggiamenti più svariati e con stili diversi, sino all’ultimo giorno della sua lunga e tormentata vita. (tratto dall’articolo pubblicato su ANFI Magazine-agosto 2009, di Annamaria Dogliotti)

Ecco alcuni dei "gatti di Wain"…

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