Austria: arriva il "cane da ufficio"

Secondo uno studio, dove ci sono gli animali da compagnia le relazioni di lavoro sono migliori

Vienna, 23 nov – I padroni di cani si trovano spesso davanti a un problema: dove lasciare l’amico a quattro zampe mentre si è al lavoro? Nella capitale austriaca hanno trovato una soluzione: il “cane da ufficio”, appunto _ con tanto di certificato.

Studi:- Ci segue ovunque ed è il miglior amico dell’uomo. In Austria ben presto potrà persino condividere le ore di lavoro col suo padrone: corsi speciali insegnano a cane e padrone il “giusto comportamento da ufficio”. Ma quanto è saggia la scelta di portare il nostro amico sul posto di lavoro? Studi internazionali dimostrano già che i cani, se ci accompagnano in ufficio, rendono più armoniche le relazioni di lavoro incentivando la produttività e la serenità generale dell’ufficio. “All’interno delle aziende più grandi, dove sono ammessi i cani, è stato riscontrato un minore tasso di ammalati tra i dipendenti, e c’è molto meno mobbing” _ ha spiegato all’emittente ORF Wien l’ideatrice dell’iniziativa Gabi Glaser dell’associazione “Special Animals”.

La sola presenza degli animali nei luoghi di lavoro riduce lo stress, le situazioni di conflitto tra le persone ed aumenta di conseguenza la soddisfazione ed il dialogo. “In una scuola, per esempio, il cane è in grado di tranquilizzare il bambino arrabbiato o agitato, semplicemente mettendosi davanti a lui e facendosi accarezzare” _ spiega Glaser. Non a caso si impiega l’animale come co-terapeuta anche in alcuni ospedali e nei centri per anziani. Da qui l’idea di preparalo anche per l’ufficio.

Test al cane:- Il cane (a partire dal sesto mese di età) viene quindi messo di fronte a diverse situazioni. In fin dei conti, pure il Fido deve poter sentirsi bene in un ufficio. Il quadrupede impara così a controllare le sue fobie davanti a determinati stimoli, quali per esempio forti rumori o impulsi ottici. Un test comportamentale certifica poi se il quattrozampe è pronto per stare sul luogo di lavoro; se rimane tranquillo e mansueto, magari accucciato sotto la scrivania, anche in situazioni di stress e senza dare problemi.

Test al padrone:- Durante il corso, che si compone di una prova scritta e di prove pratiche, il proprietario dovrà dimostrare di conoscere le principali esigenze del cane, il suo comportamento e le leggi in vigore sulla condotta. La prova pratica serve a dimostrare non solo il feeling proprietario/cane ma anche a capire i segnali che il cane lancia al padrone in determinate situazioni. Uno speciale certificato garantisce infine l’idoneità del cane a frequentare l’ufficio col suo padrone. Ultimo ostacolo a questo punto: convincere il capoufficio o il datore di lavoro.

Patente:- Vienna è sempre più una città a misura di cane: due anni fa è stato introdotto il “Wiener Hundeführschein”, ovvero “una “patente” per condurre i cani. L’esame, facoltativo, per i padroni e i loro amici a quattro zampe prevede prove scritte e pratiche. Tra l’altro viene testato anche il buonsenso del padrone in specifiche situazioni, come per esempio evitare di prendere un tram troppo affollato con il quadrupede e aspettare il successivo. “Rendere meno conflittuale la convivenza tra uomo e cane in città” _ è il leitmotiv che accompagna l’iniziativa. (Elmar Burchia)

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A quando il “gatto da ufficio”? (CA)

Educare il gatto alla lettiera

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Quando si decide di portare un nuovo gatto a casa, adulto o gattino, bisognerà adottare alcuni accorgimenti per quanto riguarda l’alimentazione, la sicurezza dell’ambiente casalingo ed esterno in cui l’animale andrà a vivere, impostare un protocollo vaccinale presso il veterinario, il tempo da dedicargli e ultimo (ma non per importanza) l’educazione ad un uso corretto della lettiera igienica.

Sebbene sia pur vero che istintivamente il gattino impara a fare i propri bisogni nel posto giusto, talvolta questo apprendimento sembra essere più lento oppure improvvisamente il micio potrebbe smettere di usare la lettiera, con grave disturbo e frustrazione per il proprietario. I gattini imparano presto, intorno alle tre_ quattro settimane, a sporcare nella lettiera, sia per imitazione del comportamento materno, sia perché naturalmente i gatti cercano terreno fresco o sabbia per nascondere i propri bisogni.

Ecco alcune raccomandazioni per iniziare bene:

_ Non appena arriva il gatto, fargli vedere dove è stata posizionata la lettiera. Evitare posti poco agevolmente raggiungibili, molto rumorosi e assicuratevi che sia appartato, in quanto i gatti sono animali molto riservati, e mal tollerano la promiscuità.

_ Se dopo un primo approccio con la lettiera, il gattino non la usa, non sgridatelo, sarebbe controproducente, ma dopo aver pulito perfettamente dove ha sporcato per cancellare qualsiasi traccia di odore, a diverse ore del giorno rimettetelo dentro la lettiera con garbo, presto imparerà ad usarla. Pulite bene il punto della casa dove ha sporcato, il gatto tende a tornare dove ha già sporcato una volta. Più di un proprietario, buttando via l’imbottitura dei divani che emanavano anche un lieve odore di orina, hanno risolto il problema.

_ Se sono presenti più gatti nell’ambiente, sarà molto utile che ciascun gatto abbia la sua lettiera, i gatti odiano in genere usare le lettiere di altri loro simili. Talvolta defecano in una lettiera ed orinano in un’altra.

_ Se la casa è su più livelli, fate sì che su ognuno vi sia una lettiera.

_ La lettiera _ abbiamo già detto _ andrebbe posizionata in posto quieto, silenzioso, lontano da occhi indiscreti, soprattutto se in casa ci sono anche cani sarà bene fare in modo che questi non possano disturbare il gatto quando vi si reca. Alcuni cani hanno l’abitudine esecrabile di mangiare le feci del gatto, mista alla sabbietta, motivo già sufficiente per evitare che i primi abbiano accesso a quest’area riservata al micio. Un cancelletto tipo quelli usati per evitare che i bimbi ruzzolino giù per le scale può essere una barriera efficace.

_ Sempre evitare di posizionare la lettiera in prossimità delle ciotole del cibo: come voi non mangereste nel gabinetto, così anche il vostro gatto ci tiene all’igiene ed alla pulizia.

_ Cambiare la lettiera frequentemente. Spesso una scarsa igiene della sabbietta induce il gatto a non utilizzarla più. Se avete poco tempo da dedicare a queste cose, acquistate la sabbietta in granuli tipo sepiolite al posto del tipo economico in silice, la prima avvolge meglio le deiezioni bloccando gli odori. Si può cambiare meno frequentemente, ma costa di più.

Coprite interamente il fondo della lettiera di sepiolite, circa 2cm di spessore.

Provate comunque a cambiare diverse marche finché non trovate quella di suo gradimento.

_ La misura del contenitore di plastica della lettiera ha anche la sua importanza: i veterinari che si occupano di Medicina Comportamentale sostengono che mediamente le lettiere utilizzate sono piccole, quindi procurate al vostro gatto quella più grande che trovate.

_ Se il gatto è anziano od artritico, prendetene una a sponde basse per facilitargli l’ingresso.

Se tutti questi accorgimenti non dovessero funzionare, fate controllare dal vostro veterinario lo stato di salute del gatto, patologie alle vie urinarie o intestinali potrebbero essere alla base del problema. (Dott. Dario Camuzzini)

Varazze: gatto preso a scopate. L’Enpa denuncia commerciante

enpa

Di un poco edificante episodio di maltrattamento di animali si stanno occupando le Guardie Zoofile della Protezione Animali savonese ed i Carabinieri di Varazze.

Nei giorni scorsi un gatto, forse spaventato da un’auto, è entrato in un grosso negozio di prodotti agricoli della periferia di Varazze; la visita non è piaciuta al pro-prietario che, brandendo una scopa, lo ha inseguito tra lo sconcerto e la protesta degli avventori, alcuni dei quali hanno abbandonato il negozio ed avvertito i Carabinieri, la Polizia Municipale e l ‘ENPA.

Il gatto, colpito per fortuna di striscio, è riuscito a riguadagnare l’uscita e a fuggire; il responsabile rischia, per il reato di maltrattamento di animali (articolo 544-ter del Codice Penale), la reclusione da tre mesi a un anno o la multa da 3.000 a 15.000 euro, nonché la costituzione di parte civile dell’ENPA. Gli animalisti varazzini aderenti all’associazione hanno inoltre deciso di boicottare il negozio. (Savona News)