Il gatto in un appartamento vuoto

Wisława Szymborska (1923-2012), Nobel per la Letteratura 1996: questo il nome dell’autrice di questa bellissima e triste poesia che racconta lo smarrimento emozionale e il dolore del gatto di casa per la scomparsa, per la morte del suo umano di riferimento, della persona amata.

Morire – questo a un gatto non si fa.
Perché cosa può fare il gatto in un appartamento vuoto?
Arrampicarsi sulle pareti.
Strofinarsi tra i mobili.
Qui niente sembra cambiato,
eppure tutto è mutato.
Niente sembra spostato,
eppure tutto è fuori posto.
E la sera la lampada non brilla più.
Si sentono passi sulle scale,
ma non sono quelli.
Anche la mano che mette il pesce nel piattino
non è quella di prima.

Qualcosa qui non comincia
alla sua solita ora.
Qualcosa qui non accade
come dovrebbe.
Qui c’era qualcuno, c’era,
e poi d’un tratto è scomparso,
e si ostina a non esserci.
In ogni armadio si è guardato.
Sui ripiani è corso.
Sotto il tappeto si è controllato.
Si è perfino infranto il divieto
di sparpagliare le carte.
Cos’altro si può fare.
Aspettare e dormire.

Che provi solo a tornare,
che si faccia vedere.
Imparerà allora che con un gatto così non si fa.
Gli si andrà incontro come se proprio non se ne avesse voglia,
pian pianino,
su zampe molto offese.
E all’inizio niente salti né squittii.

http://www.cuccioligattinorvegesi.it/gatto_solo.htm

Eccomi qua, a raccontare un po’ di cose…

Sono passati quasi quattro mesi dal mio ultimo post. Volutamente, non ho scritto nulla sul secondo viaggio Roma-Rio-Juiz de Fora, anche se tanti di voi aspettavate il mio racconto. Ma ero sfinita: le mie ultime forze se ne erano andate via nel compimento a termine del mio compito di portare tutta la mia banda sana e salva in Brasile. Quando sono arrivata qui la seconda volta, non avevo voglia di nulla. Volevo solo coccolare i miei pets e prendere ogni giornata come si presentava.

Poi, a partire dal secondo arrivo, avevo un impegno – e non indifferente! – in più: portare Chico in giro quattro volte al dì, poiché lui era abituato così a Roma. Quindi, ogni passeggiata mi portava un bel po’ di tempo. Inoltre, c’era tanta cosa da sistemare a casa, poiché l’appartamento era stato in affitto fin quasi la settimana prima del mio arrivo. I piccoli servizi a casa non sono mancati e questo mi ha fatto scoprire un nuovo Brasile dopo 25 anni di assenza (venivo ogni anno in vacanza, ma non è lo stesso… quando sei in vacanza, anche se a casa dei tuoi, non te ne accorgi di questi dettagli…): chiami un operaio e prendi appuntamento per fare un preventivo… dopo due o tre appuntamenti mancati, forse nel quarto si presenta… vede tutto quello che bisogna fare, dice che ti chiamerà per darti il preventivo e… sparisce nel nulla.

I cellullari – regola generale – sono sempre nella segreteria telefonica oppure entra una voce che ti dice che “la persona è fuori area di copertura o ha il cellulare spento”… Boh!!! Quindi, hai voglia di chiamare il povero disgraziato per sapere notizie del tuo preventivo: non c’è nulla da fare, tranne farsi indicare un altro che – magari – ti farà la stessa brutta figura.

Ho scoperto che il Brasile – anche se in realtà sta appena camminando a gattoni – già si crede un Paese sviluppato: le persone non fanno più riparare le cose (soprattutto gli elettrodomestici) poiché costa di più farli riparare (ammesso e non concesso che trovi un operaio disposto e in grado di farlo) che acquistare uno nuovo di zecca.

Complicato anche l’acquisto di cibo per loro e di sabbia per i gatti. Le marche sono poche e quelle conosciute – come la Hills ad esempio – hanno solo la varietà mantenimento e light: niente hairball, niente per i denti, ecc.. Ci sono altre marche, ma non conosco, per cui devo acquistare pachi piccoli, per conoscere la loro composizione e sapere se sarà gradita a loro o meno. In più, c’è una grossa differenza di prezzi tra Juiz de Fora, Rio e São Paulo. Questa ultima città ha i migliori prezzi nei siti on-line. Per Chico, il problema praticamente non si pone, poiché cucino per lui: tutto naturale, bilanciato e – modestia a parte – molto gradito da lui. Ma per i gatti…

Forte della mia esperienza di anni con la Zooplus.de (Germania) che mi consegnava i prodotti a Roma, per la modica cifra di €4,90 mi sono buttata sul primo sito fidabile e ho fatto il mio primo acquisto, con un discreto risparmio: oltre alla maggiore varietà di marche di cibo e a prezzi abbastanza più convenienti, c’era la sabbia: il prezzo della sabbia di silica a Juiz de Fora è di R$24,50 il pacco di 1,8 kg, mentre sul sito di São Paulo l’ho trovata (stessa marca) a R$16,90. Buono, no? Eh, sì… però alla fine dell’acquisto c’era la sorpresina: per inviare la merce a Juiz de Fora mi hanno chiesto R$123,00. Quindi, addio risparmio.

Dopo il primo sbaglio – in termini del sito per acquistare il cibo per loro – e dopo alcuni tentativi di inserire nell’alimentazione dei gatti dei prodotti in grado di essere il più prossimo possibile di quello che mangiavano a Roma, ecco come ho risolto tutti i problemi: dunque, come dicevo sopra, Chico non ha problemi… la mattina mangia yogurt, mezza papaia (che ama…) qualche biscotto per cani e un pezzo di formaggio fresco. Dopo la passeggiata prima di pranzo qualche altro biscottino (due-tre…) e la sera, croccantini della Hills (senior) mescolati al cibo che cucino io per lui (con tanta verdura, carne (di manzo e di pollo, a volte anche pesce) e alla fine cottura aggiungo avena, o pasta o riso. Poi divido tutto in vaschette e surgelo.

Per i gatti, invece, mescolo croccantini (per gatti sterilizzati, per Maine Coon poiché sono grossi e piacciono tanto a loro), per gatti esigenti (tutti della Royal Canin, anche se non le trovo un granché, considerando che erano abituati a Yarrah, Burns, Sanabelle, Acana e Orijen) e light (della Hills). Una manciata di questa miscela per colazione. Riesco a sopperire il cibo secco non di ottima qualità che loro mangiano la mattina con la cena: infatti, la sera, loro mangiano tonno cotto al naturale mescolato alla mia preparazione avvincente: verdure cotte al vapore e schiacciate con la forchetta. Interessante: avevo provato a cuocere le verdure e poi frullare mettendo il composto nelle vaschette del ghiaccio. Ogni giorno prendevo due/tre, scongelavo e mescolavo al tonno. Buttavo tutto poiché loro non mangiavano. Sono arrivata alla conclusione che frullare intensificava tropo l’odore delle verdure, il che faceva che loro non gradissero. Ho provato a schiacciare con la forchetta invece che frullare e… bingo: mangiano alla grande!

Cambio la parte di proteina (tonno) ogni tanto con carne di manzo e di pollo, ma loro preferiscono di gran lunga il pesce… anche il pesce cotto la me!

Nel prossimo post vi racconterò l’arrivo del trasloco e le spese che ho dovuto affrontare per portare giù quello che non volevo assolutamente lasciare indietro!

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Con l’amaro del veterinario uccidono un gatto dopo averlo torturato per ore

Verrebbe da dire “amara ironia”… il liquore che i due ragazzi di Cortemilia (AS) hanno, ovviamente a forza, somministrato al gatto seviziato ed ucciso due giorni fa, era proprio l’amaro famoso per lo spot con il veterinario.

Il barista che lo ha venduto (i ragazzi avevano compiuto sedici anni e non infrangevano alcun divieto sull’acquisto degli alcolici) ricorda benissimo il particolare. Non poteva sapere, però, che il destinatario dell’amaro era un povero gatto già legato a testa in giù ad un albero e preso a calci per due ore. Finito il sadico divertimento i due minorenni, l’uno di Cortemilia l’altro di un diverso centro dell’astigiano, gli hanno spalancato la botta e versato una intera bottiglia di liquore fino alla morte.

Il grave episodio di ennesima crudeltà sugli animali fa riflettere per almeno altre due tristezze. La prima è il coinvolgimento di minori. Per loro non si può non affermare che sono (anche) delle vittime; la scelta dei perché è notoriamente ampia e diffusa così come l’importanza di educare al rispetto fin dalla giovanissima età. La seconda riflessione è su chi ha visto tutto ciò senza pensare di chiamare i Carabinieri.

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GeaPress ha intervistato il Capitano Ricchiuti, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Alba.

GEAPRESS – Comandante, come dire un’ amara sorpresa.
CAPITANO RICCHIUTI – Si, quando la signora che accudiva al gatto seviziato ed ucciso ci ha chiamato, la vicenda aveva quasi dell’incredibile. Credo di non dire niente di nuovo affermando che spesso si sente parlare di piccole crudeltà compiute dai ragazzini ai danni degli animali. Per quanto già deplorevole, qui però non si trattava della lucertolina acciuffata. Per ore il gatto è stato costretto da una corda ad un albero, legato a testa in giù e preso a calci. Poi il liquore.

GEAPRESS – Abbiamo saputo che era l’amaro…, insomma quello del veterinario.
CAPITANO RICCHIUTI – Si, ma qui il povero gatto è morto. Mi chiedo come poteva andare diversamente. Impossibile.

GEAPRESS – Ma, a proposito, dove è avvenuto tutto questo? Il barista o altri, hanno assistito?
CAPITANO RICCHIUTI – No il barista non c’entra niente. Non poteva sapere a chi era destinato il liquore che aveva venduto. Peraltro i ragazzi, che solo per pochi giorni sono ancora minorenni, non avevano più alcun divieto di acquisto di alcolici. Il luogo dove però sono avvenute le sevizie, diverso da quello dell’acquisto, non era comunque un’area privata.

GEAPRESS – Vi erano altre persone, magari altri ragazzi?
CAPITANO RICCHIUTI – Il luogo era un pò quello solito di incontro di giovani, come vi è in ogni città o paese. Vi erano almeno una decina di ragazzi, anche più grandi dei due. Forse non tutti si potevano rendere conto. Quello che le posso dire è che siamo arrivati ai due, tramite testimonianze.

GEAPRESS – Ma nessuno è intervenuto?
CAPITANO RICCHIUTI – Non ci risulta.

GEAPRESS – Se qualcuno però vi avesse chiamato al momento …
CAPITANO RICCHIUTI – Certo, saremmo intervenuti.

GEAPRESS – Già conoscevate i due ragazzi?
CAPITANO RICCHIUTI – Li avevamo già denunciati per danneggiamento.

GEAPRESS – Può dirci cosa avevano combinato?
CAPITANO RICCHIUTI – Erano in quattro, tutti denunciati. Preparavano palle di neve e le compattavano fino ad una sorta di blocco di ghiaccio. Poi andavano nei cavalcavia e le buttavano giù. Una variante insolita, quanto egualmente pericolosa di altro più noto fenomeno.

GEAPRESS – Ma si tratta di famiglie disagiate, magari con problemi economici?
CAPITANO RICCHIUTI – No, sono ragazzi di buona famiglia. In Caserma sono venuti accompagnati dai genitori.

GEAPRESS – Colpisce il tempo dedicato a questi comportamenti …
CAPITANO RICCHIUTI – Noi abbiamo il dovere di intervenire, certo meglio evitare il reato. Li abbiamo denunciati per maltrattamento di animali al Tribunale dei Minori. Ovviamente li abbiamo segnalati agli assistenti sociali.

GEAPRESS – Possiamo approfittare di questa intervista per un appello a denunciare?
CAPITANO RICCHIUTI – Assolutamente. Il cittadino deve rivolgersi ai Carabinieri come ad altra forza di polizia. Nel caso specifico saremmo intervenuti per evitare che si portasse a compimento il reato. Il cittadino deve rivolgersi a noi.

Purtroppo nel caso di Cortemilia, si è rivolta ai Carabinieri l’anziana signora che accudiva al gatto, appena fatta la macabra scoperta.

Come già scritto nella premessa, GeaPress ricorda che questi tragici episodi sono molto diffusi. Pertanto alcuna colpa può ricadere sulla comunità di Cortemila. Sarebbe ingiusto ed anche fuorviante. (http://www.geapress.org).

Il gatto che ama i topi o… il contrario?…

Ho trovato questo video che s’intitola… “Il gatto che ama e topi: strano, ma vero.” Incuriosita, ho visto il video e (ditemi se sbaglio…) mi sembra che il titolo dovrebbe essere: “I topi che amano il gatto: oltre a non avere paura, non danno un attimo di
tregua al micio…”

Controllate!

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