I pappataci pungono silenziosamente gli animali ma l’infezione può trasmettersi anche all’uomo

Non sono agli onori della cronaca come la zanzara tigre, ma anche i pappataci nel loro piccolo fanno notizia perché inaspettatamente hanno superato il Po e, complice il cambiamento del clima, si trovano distribuiti in tutte le regioni del Nord.

Si sono urbanizzati: "Hanno superato il raccordo anulare" − dice il Dott. Michele Maroli, dell’Istituto Superiore di Sanità − e pungono silenziosamente gli animali a sangue caldo che trovano, fra cui i cani in città. Del resto ne hanno motivo visto che le larve dei pappataci vennero scoperte proprio a Roma a via Panisperna da Giovanni Battista Grassi.

Si tratta di un problema serio perché i pappataci o con termine più elevato flebotomi (tagliatori di vene), sono minuscoli insetti notturni che, per riprodursi, hanno bisogno di sangue che trovano nell’uomo e negli animali, non solo i cani.

Nel far questo possono portare una malattia particolarmente severa per gli amici a quattro zampe, la leishmaniosi canina, la prima malattia parassitaria del cane, che non è contagiosa, non si trasmette da cane a cane, né da uomo a uomo, ma ha bisogno del tramite dell’insetto vettore.

In pratica un pappatacio che punge un cane colpito da leishmaniosi preleva insieme al sangue il parassita che si moltiplica nel suo intestino e che trasmette ad altri per tutto il corso della sua vita. E anche il cane punto, a sua volta diventa portatore del parassita.

Non tutti però reagiscono allo stesso modo, alcune razze sono più resistenti altre meno, ma per il cane quando insorge si tratta sempre di una malattia grave che si può curare ma non guarire.

Diverso è il caso dell’uomo che anzitutto si ammala raramente, a meno che non abbia grossi problemi di carattere immunitario, e può essere curato e guarire. Un metodo tra i più efficaci per controllare la diffusione della leishmaniosi canina è applicare al cane un collare a base di deltametrina, una sostanza che si distribuisce sulla cute dell’animale e impedisce la puntura del flebotomo (o pappatacio), il pericoloso insetto in grado di trasmettere l’agente responsabile della leishmaniosi.

Dal punto di vista epidemiologico, il collare a base di deltametrina − con un’efficacia che dura cinque mesi − è utile in ogni caso: se il cane è sano, il presidio impedisce a un eventuale pappatacio infetto di contagiarlo, mentre al contrario (cane infetto e pappatacio sano), evita che un insetto "non infetto" diventi vettore del parassita. In entrambi i casi, il vantaggio si estende all’uomo.

L’Istituto Superiore di Sanità è attento al problema e ha elaborato un monitoraggio della leishmaniosi canina. In assenza di vaccini tanta prevenzione. (Laura Giglioetti in IlGiornale.it)

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Nel 2008 uccisi o rapiti 250 mila gatti (soprattutto neri)

Roma, 27 apr – Nel 2008, in Italia sono stati "almeno 250 mila i gatti uccisi, rapiti, o semplicemente ammazzati sotto una macchina". Lo rileva l’AIDAA -Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, sulla base delle segnalazioni pervenuti agli sportelli on-line che raccolgono le denunce di scomparsa degli animali

emergenzamici@libero.it
salviamoigattineri@libero.it
avvocatodeigatti@libero.it

In base ai dati emerge che quasi un quinto dei felini scomparsi (40 mila) è costituito da gatti neri, "con un decremento di almeno 20 mila mici neri in meno uccisi all’anno, se si paragona il 2008 agli anni 2006 e 2007".

Secondo i dati AIDAA, "nel 2008 le maggiori scomparse di gatti sono state denunciate in Lombardia, Veneto, Lazio, Marche, Emilia Romagna e Toscana".

Dietro queste scomparse, per l’associazione "le stesse motivazioni" di sempre: incidenti stradali, avvelenamenti e riti esoterici, "per i neri ma non solo", viene sottolineato.

Ancora, i gatti scompaiono perchè impallinati dai cacciatori, soppressi per l’utilizzo delle pellicce, inviati nei laboratori di vivisezione.

Il dato potrebbe "sembrare enorme", ma per capire meglio la dimensione del fenomeno, precisa AIDAA, "occorre tener conto del numero di gatti presenti in Italia fornito dal Ministero della Salute". Secondo il dicastero, infatti, in Italia ci sono 5.976.684 gatti di proprietà.

Record di presenze della Lombardia, dove "ci sarebbero un milione tondo di gatti domestici". Seconda regione per gatti domestici il Lazio (900 mila), poi Piemonte (700 mila) ed Emilia Romagna (660 mila). Agli ultimi posti Molise e Valle d’Aosta, con meno di 20 mila gatti di proprietà (rispettivamente con 19 mila e 13 mila). (Dire.it)

gatto nero

A proposito di gatti neri…

Sebastian Vettel, 22 anni, il più giovane pilota di F-1 ad aver vinto un GP, si dichiara molto superstizioso a Men’s Health, il mensile in edicola a partire da questa settimana.

"Non sono maniaco (ma davvero???), anche se entro ed esco dall’abitacolo sempre dal lato sinistro" − dice.

"E se passa un gatto nero, mi blocco!" (Che intelligente!!!)

Vettel spiega anche il cerimoniale portafortuna che compie ogni volta prima di salire sulla sua Red Bull: "Prima infilo nella scarpa una medaglietta di San Cristoforo − racconta − patrono degli automobilisti. Poi, nel taschino della tuta ripongo un maialino, una moneta da un centesimo, una da un penny e una da un dollaro che ho trovato per caso, prima del GP di Indianapolis."

Vettel ricorda poi un curioso episodio: "Quando ho saputo che la mia nuova tuta era stata disegnata senza taschino, mi sono ribellato: "Non se ne parla, mi serve!" Alla fine si sono arresi alla mia richiesta."

Avrei un suggerimento da fare a questo ragazzino, oltre a tutto quello che già si infila in tasca. Ma non proprio da infilarsi in tasca… Cosa avete pensato? Volevo dire nella testa!!!